Si è svolta oggi a San Benedetto del Tronto la riunione delle ANCI regionali interessate dal terremoto del 2016, oltre ai Sindaci di Amatrice (RI), Arquata del Tronto (AP), Norcia (PG) e Teramo (TE).
Presente il Presidente di Anci Lazio, Riccardo Varone che, insieme ai colleghi, ai Sindaci e al coordinatore delle Anci regionali, Maurizio Mangialardi, ha così commentato il DL 123/2019.
“Il DL 123/2019 è legge. Abbiamo apprezzato il metodo di confronto inaugurato dal Governo Conte2. Apprendiamo pero’ con rammarico che, dopo il proficuo lavoro di interlocuzione con il Governo ed il Parlamento (Commissione Ambiente Camera dei Deputati), avviato in fase di stesura del DL 123/2019 e consolidatosi attraverso i lavori di conversione in legge producendo un testo che finalmente recepisce alcune significative indicazioni dell’ANCI, il Senato della Repubblica non ha potuto apportare alcuna modifica al testo ricevuto dalla Camera. Confidavamo che le significative criticità rimaste da risolvere, potessero trovare soluzione in questa sede. Tant’è, ne prendiamo atto, non senza esprimere il rammarico di chi si era illuso di aver imboccato finalmente la strada giusta”.
Il testo definitivamente approvato dal Senato in effetti contiene provvedimenti attesi in molte materie tra le quali: Centrali Uniche di Committenza, maggiorazione dei contributi in caso di demolizione e ricostruzione di strutture con murature di grande spessore, ulteriori (poche) unità di personale, proroghe di mutui, tributi, busta pesante, ecc.
Il testo indica anche alcuni percorsi per il superamento delle problematiche relative alla ricostruzione di edifici demoliti o da demolire (modifica della sagoma). E’ questo un tema, però, che avrebbe avuto bisogno di ulteriori elementi di semplificazione, poiché le procedure indicate comportano tempi non compatibili con le necessità delle popolazioni colpite.
E’ così anche per i temi dei segretari comunali, della proroga dei contratti oltre i 36 mesi per il personale assunto a tempo determinato, per le semplificazioni al Codice dei contratti in merito agli affidamenti di lavori sottosoglia comunitaria per sbloccare i milioni di euro di opere pubbliche, l’introduzione di procedure per il controllo dei SAL ed il pagamento alle imprese, ed ultimo ma non ultimo, l’introduzione della Zona Economica Speciale per dare a famiglie ed imprese una prospettiva di vita nei nostri territori nel tentativo di evitare lo spettro della deantropizzazione.
La discussione della mattinata ha riportato poi l’accento anche su altri problemi rimasti fuori dal testo, non di diretta competenza delle Amm.ni Comunali : il personale per le Soprintendenze, la ricostruzione dei beni culturali ed ecclesiastici, il tema dei beni coperti da assicurazione, e l’integrazione delle attività professionali ad oggi escluse dai sostegni economici, ecc.
“Ecco, su questi temi, – rimarcano i Sindaci – siamo ancora a chiedere al Governo di comprendere che nuove norme in deroga alla disciplina vigente, che non riconoscano il carattere dell’eccezionalità alle soluzioni da individuare, servono davvero a poco. Occorre coraggio. Occorre che la politica si faccia interprete delle esigenze di comunità che chiedono semplificazione non per aggirare le norme ma per sopravvivere, e si riappropri del coraggio delle scelte anche superando la tecnocrazia.
Chiediamo quindi di avere subito un nuovo incontro con il Governo al fine di verificare l’introduzione di questi temi nella finanziaria e nel milleproroghe gia’ all’attenzione del Parlamento. Il 14 Gennaio pv promuoveremo in Campidoglio un’incontro con tra Governo ed i Sindaci del Cratere. “Saremo presenti con i nostri Amministratori ed i nostri Gonfaloni
– conclude Mangialardi – per un’iniziativa Che chiedera’ ancora norme straordinarie per un’emergenza e ricostruzione tutt’altro che ordinaria nell’ulteriore instancabile tentativo di restituire fiducia e speranza nel futuro alla nostra gente”.