Si è svolta lo scorso lunedì, nella splendida villa dell’architetto Antonio Valente a San Felice Circeo, una nuova e intensa riunione della Consulta delle Donne Amministratrici di ANCI Lazio, grazie all’ospitalità della consigliera Rita Rosetto e della Famiglia Valente, che si ringraziano per la cura e l’attenta organizzazione.
L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di scambio e costruzione condivisa tra amministratrici locali, in un momento storico che richiede visione, ascolto e politiche concrete per la parità, l’inclusione e l’equità.
Nel corso della giornata sono state definite diverse azioni da mettere in campo nei prossimi mesi. Tra queste:
- l’avvio di un gruppo di lavoro sul bilancio di genere, coordinato da Giulia Lorenzon (Comune di Labico), con l’obiettivo di predisporre un vademecum operativo per le amministrazioni locali;
- il lancio a ottobre di una call per il censimento delle associazioni attive sulle politiche di genere e pari opportunità nei territori;
- la preparazione del panel della Consulta al Training Camp ANCI Lazio, in programma a Sperlonga dal 25 al 27 settembre, dal titolo “Donne, lavoro e territorio”;
- una riunione tematica sulla medicina di genere, nell’ambito della campagna di prevenzione sanitaria;
- una nuova tappa della Consulta On Tour in programma a Subiaco, presso il Monastero, per un momento di confronto sulle buone pratiche territoriali.
La giornata si è conclusa con un intenso intervento del Prof. Antonio Mantova, in occasione del 50° anniversario della scomparsa dell’architetto Antonio Valente, genio innovatore nei campi dell’architettura, scenografia e urbanistica, originario di Sora. Tra le sue invenzioni più note si ricordano il palcoscenico rotante e il Carro di Tespi, teatro viaggiante smontabile che democratizzò l’accesso alla cultura teatrale in tutto il Paese.
“Ricordare figure come Antonio Valente non è solo un omaggio alla storia, ma un esercizio di cittadinanza attiva – ha dichiarato Simona Mulè, Coordinatrice della Consulta –. Recuperare le storie delle comunità significa valorizzare un patrimonio immateriale fatto di identità, visione e talento. È un compito che, come amministratrici, abbiamo il dovere di portare avanti: per costruire politiche più consapevoli, inclusive e radicate nei valori culturali dei nostri territori.”