Anci Lazio

Le assegnazioni a sostegno delle funzioni fondamentali dei Comuni. Finalità, modalità, vincoli (art. 106 del dl 34/2020)

La drammatica e inedita situazione determinata dall’emergenza epidemiologica da virus COVID-19 ha acceso l’attenzione sui rischi di tenuta dei bilanci degli enti locali – e in particolare dei Comuni – per via di una prevedibile perdita di gettiti da entrate proprie. Il moltiplicarsi degli allarmi nel corso del periodo di lockdown ha fatto emergere una diffusa
preoccupazione circa la possibilità di assicurare gli equilibri correnti, soprattutto da parte delle realtà locali più esposte al blocco della circolazione di persone e, quindi, alla caduta dei circuiti produttivi localmente rilevanti e dei flussi turistici nazionali ed internazionali.

Le previsioni di riduzione delle entrate non sono di agevole individuazione, in quanto dipendono da molti differenti fattori a seconda delle diverse fonti di entrata e, inoltre, risultano condizionate dall’intensità e dalla velocità della ripresa, che pure è attualmente in corso ma non ancora consolidata. Le condizioni di incertezza sulle dimensioni delle sofferenze di ciascun ente non potevano però posporre oltre misura la necessità di un sostegno finanziario ai Comuni, che – come l’Anci ha sempre sottolineato – sono uno dei settori in forte crisi, al pari dei settori economici destinatari di provvidenze pubbliche con i decreti via via susseguitisi negli ultimi mesi. Un settore, peraltro, di particolare rilievo, per ragioni non solo meramente istituzionali, ma per la rilevanza delle funzioni di presidio e prossimità che svolge, in particolare nel campo dei servizi sociali, educativi e di supporto
alle emergenze.

Riprendendo parzialmente una proposta dell’Anci, il dl 34/2020 (art. 106) ha stabilito la costituzione di un Tavolo di confronto per il monitoraggio condiviso dell’andamento delle dinamiche locali in relazione all’emergenza e ha assegnato quale sostegno economico agli enti locali 3,5 mld. di euro, di cui 500 mln. alle Province e alle Città metropolitane e 3 mld. ai Comuni (oltre a circa 300 mln. di “ristori minori” per entrate specifiche), dimensione che è tuttavia apparsa non sufficiente a far fronte alla gravità della situazione. Nel corso del mese di maggio, unitamente all’avvio del monitoraggio, il Governo si è impegnato ad integrare ulteriormente le risorse di sostegno.

In questo contesto è stata data applicazione all’art. 106, con l’erogazione a fine maggio di un acconto del 30% (900 mln. per i Comuni e 150 mln. per le Città metropolitane e le Province), in proporzione delle entrate proprie registrate da Siope nel 2019 e, nei giorni scorsi, con la definizione dell’assegnazione complessiva dei 3,5 mld. e con l’erogazione del saldo per 2,1 mld ai Comuni (comprese le Unioni e le Comunità montane) e per 350 mln. alle CM e alle Province. Il riparto è avvenuto sulla base di un modello provvisorio di stima delle perdite di gettito e di taluni “minori costi” strettamente connessi al periodo di lockdown.

Alla luce degli impegni governativi per lo stanziamento di ulteriori risorse, che dovranno trovare espressione nel prossimo decreto-legge “di agosto”, anche l’erogazione dei fondi ex dl 106 va dunque considerata come una tappa del percorso di ristoro e non come un definitivo approdo. Nei prossimi mesi, sulla base – principalmente – della disponibilità di ulteriori informazioni sull’andamento delle entrate, sarà possibile individuare le situazioni di sofferenza non ancora soddisfatte.

A seguito delle richieste formulate da diversi Comuni, pare opportuno fornire alcuni chiarimenti sull’operazione di sostegno attivata con il dl 34, che sono di seguito riportati per punti.